Rifiuti, quello che non hanno fatto in 8 anni lo faranno in tre mesi
- Creato Lunedì, 06 Maggio 2013 18:41
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L'unico dato di fatto è, però, che la Puglia è indietro anni luce rispetto ad altre realtà italiane, non è stata capace negli otto anni in cui è stata guidata da Nichi Vendola di dotarsi di un piano generale, ma anche di prevedere una soluzione al fisiologico esaurimento delle discariche in corso (tanto è vero che in quasi tutte le discariche pugliesi siamo in regime di proroga, e in più casi la magistratura sta indagando, spesso sequestrando gli impianti, come nel caso di Conversano, tanto per restare alla stretta attualità). Guai, poi, a parlare di termovalorizzatori, di ciclo combinato e di gestione del riciclo.
Tutto è stato abbandonato, colpevolmente, da una Regione incapace di guardare dietro le mura dei palazzi di Bari, e affidato agli sforzi dei singoli Comuni che, da soli ben poco hanno potuto fare, tranne poche gocce di eccellenza in un mare di mediocrità. Ma d'altronde, se manca la testa è difficile immaginare che le braccia possano progettare senza il coordinamento del cervello.
Ma adesso, in due mesi... tutto sarà risolto e come per magia tutti i tasselli di un piano che definire utopico in questi 8 anni sarebbe eufemistico, sarà approvato, possibilmente anche con l'affinamento della programmazione. Parola di Romano.
"Non v’è dubbio - secondo Romano - che i ritardi sul Piano siano stati una delle cause dei bassissimi livelli di raccolta differenziata; la media regionale di meno del 20% di raccolta differenziata è un dato che non lascia spazio a discussioni".
Il presidente del gruppo ha spiegato che la versione iniziale del Piano prevedeva effettivamente la necessità di un notevole incremento della capacità di termovalorizzazione.
Un’altra delle richieste esplicite che il Partito democratico ha avanzato al governo regionale è quella di una verifica aperta di ogni possibile tecnologia per ridurre drasticamente la quantità di residui da inviare in discarica e alla termovalorizzazione.
Inoltre secondo il presidente della quinta Commissione, Donato Pentassuglia, è necessario che il dato di stima del fabbisogno della quota da smaltire in discarica e di quella relativa alla quota da avviare alla termovalorizzazione, venga attualizzata e soprattutto venga dettagliatamente articolata con riferimento al livello provinciale. “Questo per consentire all’Autorità di bacino un effettivo strumento per il governo del ciclo dei rifiuti e una programmazione razionale e consentire altresì ai Comuni una gestione serena della raccolta differenziata” – ha sottolineato Pentassuglia.
“È auspicabile – ha concluso Romano - un rapporto diretto con il territorio con un effettivo controllo sulla efficienza e sulla qualità dei servizi così da evitare per il futuro che eventuali situazioni di sofferenza e qualche volta di vera e propria illiceità vengano alla luce tardivamente e solo grazie all’intervento della magistratura”.
Un’ultima richiesta: “presto la costituzione dell’Autorità sui servizi pubblici locali, prevista per legge ma ancora rimasta sulla carta".
Ma naturalmente sperare di avere una maggioranza coesa sull'argomento è chiedere troppo. Frena, infatti, sugli impianti di termovalorizzazione Sel, che invece punta sul compostaggio. Senza nemmeno mezza parola su tutta quella grossa percentuale di rifiuti che negli impianti di compostaggio (che in 8 anni non sono stati progettati, localizzati e messi a finanziamento e che invece dovrebbero percorrere tutto l'iter in due mesi...) non trovano destinazione.
Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo di Sel Michele Losappio. "Al di là delle indicazioni del Piano Regionale e del confronto che si terrà con la Giunta sia come maggioranza che come Consiglio, è opportuno ricordare che ad oggi gli sforzi operati dall’Assessorato per dare slancio alla raccolta differenziata e portarla al raddoppio non sono stati coronati da successo. E’ dunque evidente che da questo elemento e dalla correlata necessità di una accelerazione se non di un cambiamento di rotta, dipende tutto il progetto di una chiusura del ciclo che sia moderna ed eco sostenibile".
Quanto alla termovalorizzazione, per Sel si tratta di una "scelta residuale e non strategica, limitata ad alcuni impianti privati autorizzati da altri enti in conformità alle norme europee ed al di fuori della programmazione regionale fermo restando l’autonomia gestionale delle Autorità d’Ambito".
Una programmazione che, però, non arriva. Chissà se Losappio lo ricorderà a Nichi Vendola?
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